I sintomi dell’influenza australiana A-H3N2, come agisce sul sistema nervoso e le misure preventive per difendersi da questo virus.
L’influenza A-H3N2, conosciuta anche come influenza australiana, è una variante del virus influenzale di tipo A che si sta diffondendo rapidamente, con numeri preoccupanti in Italia. Questo virus ha causato circa 15 milioni di contagi in Australia, rendendo la scorsa stagione influenzale una delle peggiori degli ultimi dieci anni.
La sua particolarità risiede nella capacità di eludere il sistema immunitario, una caratteristica definita immunoevasiva. Tale capacità aumenta il rischio di infezione e, in alcuni casi, può determinare complicazioni che coinvolgono anche il sistema nervoso.
Oltre ai classici sintomi respiratori, A-H3N2 ha la potenzialità di impattare il sistema nervoso centrale, causando sintomi come confusione mentale, vertigini e perfino encefaliti. Gli anziani risultano particolarmente vulnerabili a queste manifestazioni neurologiche.
Un esempio recente riguarda un paziente ricoverato a Genova, che ha mostrato sintomi di confusione mentale severa. L’entrata del virus nel sistema nervoso centrale avviene attraverso i bulbi olfattivi, mentre una risposta autoimmune eccessiva porta al rilascio di citochine infiammatorie, responsabili dei sintomi neurologici.
I sintomi da monitorare e chi è più a rischio
I sintomi principali dell’influenza A-H3N2 sono simili a quelli delle influenze stagionali comuni, ma possono manifestarsi in forma più severa. Tra i segnali più diffusi troviamo febbre alta (superiore ai 38°C), tosse, naso che cola, dolori muscolari e articolari. Altri sintomi includono occhi arrossati e malessere generale.
Nei bambini, oltre alla febbre, possono comparire diarrea e irritabilità. Negli anziani, invece, può emergere difficoltà respiratoria e confusione mentale, soprattutto nei casi più gravi. Questi sintomi neurologici richiedono attenzione, poiché sono indice di un coinvolgimento del sistema nervoso centrale.
Le persone più a rischio sono i giovani e i bambini, meno esposti al virus negli anni passati e quindi con un’immunità meno sviluppata verso il ceppo H3N2. Anche gli anziani e chi presenta condizioni di salute compromesse sono vulnerabili alle complicazioni di questa influenza.
Come difendersi dall’influenza australiana A-H3N2
La prevenzione è fondamentale per ridurre i rischi legati all’influenza A-H3N2. La vaccinazione antinfluenzale rappresenta la protezione più efficace, poiché riduce il rischio di infezione e, in caso di contagio, attenua la severità dei sintomi. È consigliabile vaccinarsi soprattutto per le categorie a rischio, come anziani, bambini, e persone con patologie croniche.
Altri accorgimenti includono il lavaggio frequente delle mani e l’uso della mascherina in ambienti affollati per limitare la diffusione del virus. Inoltre, rafforzare il sistema immunitario tramite un’alimentazione equilibrata e una buona idratazione può contribuire a una maggiore resistenza ai virus influenzali.